La cittadinanza tedesca: i princìpi generali e la legge applicabile

La normativa tedesca in materia di cittadinanza è contenuta principalmente nello Staatsangehörigkeitsgesetz o StAG, che è stato oggetto di una importante riforma legislativa nell'anno 2000.

La disciplina della cittadinanza tedesca è regolata da una serie di norme contenute in quattro leggi speciali:
• la Legge sulla cittadinanza (Staatsangehorigkeitsgesetz - StAG) del 22 luglio del 1913;

• le Disposizioni sulla naturalizzazione (Einbürgerungsrichtlinien) del 15 dicembre 1977;

• la Legge sugli stranieri (Ausländergesetz - AuslG) del 9 luglio 1990;

• la Legge sulla riforma della cittadinanza (Gesetz zur Reform des Staatsangehörigkeitsrechts) del 15 luglio 1999, entrata in vigore il 1 gennaio 2000.

In via generale, la legge tedesca sulla cittadinanza sancisce il principio della discendenza o dello Jus sanguinis, in base al quale è cittadino tedesco colui che nasce da genitori tedeschi. Si contrappone, in questo senso, allo Jus soli che dà, invece, rilevanza al luogo di nascita.

In realtà, nella normativa attuale il principio della discendenza viene contemperato da quello del luogo di nascita in presenza di certe condizioni, di cui si tratterà nell'articolo dedicato ai motivi di acquisizione della cittadinanza

Altro principio generale ad essere previsto è quello del divieto di "cittadinanza multipla", secondo cui chi voglia ottenere la cittadinanza tedesca deve rinunciare a quella d'origine.

Esistono, tuttavia, eccezioni (§87, Ausländergesetz), in particolare per i cittadini degli Stati dell'Unione Europea (Italia compresa), che a loro volta ammettono la cittadinanza multipla (principio della reciprocità).

 

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